MOIRA RICCI
20.12.53 – 10.08.04


“I Greci entravano nella morte a ritroso: ciò che essi avevano davanti, era il loro passato.
Così io ho ripercorso una vita, non già la mia, ma quella di chi amavo.”
[Roland Barthes, La camera chiara. Nota sulla fotografia]

E’ un viaggio sentimentale nel tempo e nello spazio quello che Moira compie per elaborare il distacco dalla madre scomparsa improvvisamente.

Un atto artistico che nasce con il bisogno intimo e urgente di riavvolgere il nastro del tempo e riappropriarsi di una memoria e di momenti di vita in comune.

Recupera allora l’album delle foto di famiglia – la mamma da ragazzina, con le cugine, con il babbo, in vacanza – e si inserisce nel frame.

“Continuavo a guardare le sue foto, non riuscivo a smettere; volevo solo entrare lì per stare con lei. Mi sono inserita nel modo più preciso possibile per rendere verosimile il mio sogno di poterle stare ancora accanto, di recuperare il tempo perso e proteggerla.”

Esce per Fugazine il bellissimo lavoro di Moira Ricci ‘20.12.53 – 10.08.04’, nella speranza che la fanzine possa rendere merito al prezioso carico di emozioni che le immagini di questo lavoro sono in grado di suscitare.

Dal catalogo di Fugazine, ancora disponibili e presenti sul banchetto di Funzilla 2018:

* APOCALYPSE’S TALES | Francesco Viscuso | Monkeyphoto + Fugazine
* CORPO LIBERO | Flavia Fasano | Fugazine #05
* I’M DARIO | Gianluca Abblasio | Fugazine #04 (ultime copie disponibili)